"Affermare che non si è interessati al diritto alla privacy perchè non si ha nulla da nascondere è come dire che non si è interessati alla libertà di parola perhè non si ha nulla da dire."

E. Snowden

Il Data Protection Officer (DPO) o Responsabile Protezione Dati è un professionista con competenze giuridiche, informatiche,
di risk management e di analisi dei processi. La sua responsabilità principale è quella di
osservare, valutare, consigliare e organizzare la gestione del trattamento di dati personali (e dunque la loro protezione)
all’interno di un’azienda (sia essa pubblica che privata),
affinché questi siano trattati nel rispetto delle normative privacy europee e nazionali.

MI OCCUPO DI…

Privacy e Data Protection

Da molti anni mi occupo esclusivamente di privacy e protezione dati sia in ambito aziendale che privato.
Supporto e seguo le imprese nel rispetto di tutte le normative vigenti nazionali ed internazionali ed affianco i privati nell’uso corretto e consapevole del web, dei social network e di internet.

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COSA RISCHIA UN’AZIENDA CHE NON E’ COMPLIANT ALLE NORMATIVE VIGENTI?

Il GDPR 679/16 fornisce diverse alternative ai Garanti Europei in caso di inosservanza delle norme sulla privacy e protezione dati:
Per una possibile violazione: potrà essere emesso un avvertimento;
Per una violazione: le possibilità comprendono un ammonimento, un divieto temporaneo o definitivo di trattamento e una sanzione pecuniaria fino a 20 milioni di euro, pari al 4 % del fatturato totale annuo mondiale dell’azienda.
In caso di violazione, l’autorità per la protezione dei dati può imporre una sanzione pecuniaria al posto o in aggiunta all’ammonimento e/o
al divieto di trattamento.
L’autorità deve garantire che le sanzioni imposte in ogni singolo caso siano effettive, proporzionate e dissuasive. Terrà conto di una serie di fattori quali la natura, la gravità e la durata della violazione, il suo carattere doloso o colposo, qualsiasi azione intrapresa per attenuare il danno subito dagli interessati,
il grado di cooperazione dell’organizzazione ecc.

NEWS

Alcune ultime novità in ambito privacy e protezione dati:

GRAVE ATTACCO INFORMATICO A SYNLAB ITALIA

Synlab Italia grave attacco informatico a una delle più grandi aziende sanitarie private europee, a cui è stato chiesto il pagamento di un riscatto per la restituzione dei dati sanitari[…]

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INFORMAZIONE SULLA PRIVACY PER BAMBINI

Quali sono le impronte che lasciamo durante la navigazione online? Lo descrive molto bene e con semplicità Lego attraverso questo video dedicato ai bimbi e utilissimo anche agli adulti.

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EDUCARE LA GEN Z

Sabato 4 maggio 2024 presso l’Istituto Comprensivo Statale “Alessandro Volta” di Padova,nell’Aula Magna della Scuola Secondaria Todesco, ho affrontato insieme a famiglie, docenti ed educatori temi di estrema attualità che[…]

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LO SAPEVI CHE….

Alcune pillole per tenerti informato…

L’AI Act, la prima legislazione al mondo a livello orizzontale e di ampio respiro sull’intelligenza artificiale, è nata come iniziativa per regolamentare l’uso e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea, al fine di garantire un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la protezione dei diritti e dei valori fondamentali dei cittadini europei.
Le nuove regole sull’intelligenza artificiale saranno applicate direttamente e nello stesso modo in tutti gli Stati membri UE, estendendo il suo impatto anche oltre i confini dell’UE.
L’entrata in vigore del Regolamento è imminente. 
 L’approvazione finale è pervista per il 24 aprile.

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Attenzione alle mail che ci richiedono la compilazione di tutti i nostri dati quando facciamo acquisti da siti web, magari non sicuri.
Il nostro amico ci mostra cosa può succedere quando non prestiamo attenzione…

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Le nostre auto ci spiano
Le auto moderne sono state chiamate ” smartphone con le ruote ” perché sono connesse a Internet e dispongono di una miriade di metodi di raccolta dati, dalle telecamere e dai sensori del peso del sedile alla registrazione della forza con cui freni e sterzi. La maggior parte degli automobilisti non si rende conto di quante informazioni raccolgono le loro auto e di chi vi ha accesso, ha affermato Jen Caltrider, ricercatrice sulla privacy presso Mozilla che ha esaminato le politiche sulla privacy di oltre 25 marchi automobilistici e ha trovato rivelazioni sorprendenti, come quella di Nissan che potrebbe raccogliere informazioni sull’attività sessuale.

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